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TEMA DEL GIORNO: l'usucapione quale riflesso degli effetti dell'Adunanza Plenaria n. 16/2023
Tra gli effetti più dirompenti della sentenza dell'Adunanza Plenaria n. 16/2023, vi è la concretizzazione della definitiva perdita di possesso del bene abusivo (ed eventualmente dell'area) per il mero infruttuoso decorso del tempo imposto dall'ordinanza ex art. 31 dPR 380/01 (90 gg.).
Ciò comporta la carenza di legittimazione alla presentazione di un'eventuale domanda di sanatoria (in quanto l'istante non più proprietario).
Tuttavia la circostanza che vede l'ablazione della proprietà in modalità ipso iure al patrimonio disponibile comunale, abilita il privato alla possibilità di usucapire il bene, qualora il comune non abbia, nel corso del ventennio decorrente dall'inottemperanza, decretato l'interesse ad una specifica funzione/utilizzo pubblico (ex dPR 380/01, art. 31, comma 5).
Permanendo in capo al comune il potere di perseguire un illecito che sappiamo essere imprescrittibile e, quindi, per evitare di subire la consequenziale riedizione del provvedimento demolitorio (che dovrebbe configurarsi come atto meramente confermativo non impugnabile), l'interessato dovrebbe preliminarmente eliminare l'abuso, al fine di salvare almeno l'area.
Da mie ricerche, la giurisprudenza si è pronunziata favorevolmente:
Cassazione Civile, Sez. Unite, num. 7739 del 07/04/2020;
Tribunale Ordinario Catanzaro n. 696 del 24/03/2023;
Cassazione Civile, Ord. Sez. 2, num. 17427 del 19/06/2023;
Cassazione Civile, Ord. Sez. 2, num. 28481 del 12/10/2023;
Pubblicato : 19/02/2024 9:41 am